Franco Poggiali, Antonio Lenzi, La sedia nell'acqua


La sedia nell'acqua
Il booktrailer realizzato da Paolo Pizzimenti

Pagine: 200
Isbn: 9788898605491
Collana: Laboratorio Fernandel
Data di pubblicazione: 24 novembre 2016
Libro cartonato


«La luce della torcia illuminò una scarpa nera da uomo, appartenente a una figura che sembrava legata alla sedia viola, poco distante dalla riva…»


Sulla spiaggia di Marina di Ravenna, in una fredda sera di fine novembre, viene ritrovato il corpo senza vita di un giovane avvocato. Simona Restani, intraprendente ispettore di Polizia, fra molte difficoltà e con pochi indizi indagherà nelle pieghe più nascoste del territorio ravennate e ferrarese per cercare di scoprire il movente di quello che appare da subito come un omicidio.
Il caso è reso più complicato dal coinvolgimento di personaggi all'apparenza insospettabili, che finiranno per catturare l'attenzione del commissario Antonio Santandrea, il quale cercherà di battere sul tempo la collega e di arrivare per primo alla soluzione di un delitto intricato che coinvolge il mondo portuale ravennate.


Da sinistra: Franco Poggiali e Antonio Lenzi con la sedia nell’acqua, all'incontro organizzato dal Propeller Club di Ravenna (23 febbraio 2017)

Franco Poggiali è nato a Ravenna nel 1956. Da più di trent’anni è amministratore di un’agenzia marittima. Da sempre grande collezionista e appassionato d’arte e d’antiquariato nelle sue più svariate forme – dalla pittura alla scultura, dai documenti antichi alle cartoline – con speciale indirizzo per i documenti e i libri a tematica ravennate. Nel 2002 esce il suo primo libro fotografico, in collaborazione con Gianantonio Tassinari, Porte e portoni, finestre e finestrini fra Ravenna e Forlì (Walberti) sui casali della campagna ravennate. Nel 2006 pubblica in collaborazione con Bianca Rosa Bellomo Una cartolina una storia (Nuova S1). Per Fernandel nel 2014 ha pubblicato il romanzo Rotta verso l'ignoto.

Antonio Lenzi è nato a Varese nel 1957. La sua formazione artistica si compie a Ravenna, al liceo artistico e all'Accademia di Belle Arti. Fin da studente ha arricchito la sua professionalità specializzandosi in vari settori: dall’oreficeria alla scenografia teatrale, dai beni culturali al design, dalla grafica all’arte applicata. Da oltre trent’anni lavora come docente per l’insegnamento di discipline pittoriche e storia dell’arte. Mostre di pittura, allestimenti multimediali, editoria d’arte, rassegne e corsi di pratica grafico-pittorica sono in continua programmazione ed applicazione.

Come inizia

«Riporta! Dai, forza, riporta… Ecco, così, brava… Su, muoviti, brava… dammi… vai e riporta!»
Il lancio, più potente degli altri, fece sparire nel buio il bastone che accompagnava le loro passeggiate in spiaggia. Ma la velocità del cane era formidabile, e in una manciata di secondi la giovane femmina di levriero era di ritorno. «Bravissima la mia Fay, bravissima».
Quasi ogni sera, in tutte le stagioni, Simona e Fay erano solite passeggiare lungo il bagnasciuga. In estate dopo cena, verso le ventidue, a causa dei bagnanti che altrimenti affollavano la spiaggia di Marina di Ravenna, ma in autunno e in inverno intorno alle venti, se Simona riusciva col lavoro, e comunque prima di cena. Il rito del riporto era scandito da dolci carezze e dall’entusiasmo del cane. Con il suo cappottino arancione e le sue eleganti, ampie falcate, Fay era infaticabile.
Il freddo della sera di fine novembre penetrava nelle ossa: la riva del mare, sospesa in una nebbia pallida, mostrava il sottile cordone di schiuma che ogni onda da sempre si trascina, deponendola per un attimo sulla riva per poi svanire, come un orologio che accompagna il passo e i pensieri di chi attraversa la spiaggia. La risacca è il metronomo della vita del mare. Nell’immediato retroterra di Marina di Ravenna si erano formate da chissà quanto tempo delle bellissime pialasse, termine che derivava dalle parole piglia e lascia, come il movimento dell’acqua. Un moto ondoso che si inoltrava nelle vicine valli e poi defluiva in un continuo ricambio d’acqua, mantenendo sempre pulito anche il vicino porto di Ravenna. Le pialasse agivano praticamente come una spugna, prendendo e lasciando, giorno e notte. Ma gli insediamenti industriali avevano quasi distrutto questa naturale condizione valliva, con il risultato che le acque erano diventate sporche, melmose e maleodoranti. Ecco l’opera dell’uomo, che a volte costruisce, e a volte distrugge…
Franco Poggiali Da sinistra: Franco Poggiali, il giornalista Lorenzo Tazzari e Antonio Lenzi alla libreria Feltrinelli di Ravenna durante la presentazione del romanzo


Rassegna stampa
  • «Chi ha ucciso l'avvocato marittimista?» (Anticipazione su «Porto di Ravenna», ottobre 2016)

  • «Un mistero fra città, mare e porto» (Federica Angelini, «Ravenna & Dintorni», 21 dicembre 2016)

  • Segnalazione su «Il Porto di Ravenna» (novembre-dicembre 2016)

  • «E così l'agente marittimo si trovò seduto sulla Sedia nell'acqua» Intervista su «Il Porto di Ravenna» (gennaio 2017)

  • Segnalazione su «Il Resto del Carlino» (3 marzo 2017)

  • «Mi piace pensare che il mare trattenga le cose che a lui interessano, le altre le mandi a riva» (recensione e Intervista su «Più Notizie», 10 luglio 2017)

  • Intervista su «Uno e dintorni» (ottobre 2017)


  • I libri di Franco Poggiali pubblicati da Fernandel: