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«La vita ha bisogno di studi storici, ma anche di racconti come questi che aiutano a comprendere una comunità di persone» (Gian Luca Luccarini, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime di Marzabotto)
Fra il 1944 e il 1945 la Linea Gotica, che correva lungo la dorsale dell’Appennino che va dal Tirreno all’Adriatico, è stata teatro di durissimi scontri fra le truppe nazifasciste e l’esercito alleato, fra miliziani del regime e partigiani. Il prezzo che la popolazione delle comunità e delle borgate appenniniche ha dovuto pagare, in termini di sofferenza e vite umane, è stato elevatissimo.
Con garbo, dolcezza e sobrietà, la penna di Margherita Lollini e il pennello di Daniela Carpano ci narrano le storie di queste vittime innocenti, del loro territorio, delle loro case e dei luoghi a loro più profondamente cari.
Non già racconti di battaglie o fatti d’armi, bensì umili vicende di madri, padri, figli e figlie, che pur non avendo imbracciato un fucile, pur senza colpa della guerra, hanno perso la vita e hanno visto morire le persone più care, non potendo fare nulla.
Presentazione e Premessa storica di
Michele Serafini
Dipinti di
Daniela Carpano
Racconti di
Margherita Lollini
«Dopo L’Appennino incantato, questo secondo volume della collana Quaderni dell’Appennino si concentra su un altro tema importante: mentre il primo intendeva riprodurre la magia e il fascino seducente di un territorio ricco di incanto e meraviglia, qui si rievocano le vicende che durante la seconda guerra mondiale
hanno insanguinato una terra fatta di pietre e rocce, alberi e foreste, persone e comunità in profonda simbiosi tra loro» (dalla Presentazione di Michele Serafini)
Rassegna stampa
«Nelle parole della Lollini o nelle immagini della Carpano non ci sono morte e desolazione, né tantomeno rancore e ansia di vendetta; al contrario, grondano stupore per un’efferatezza che contraddice l’essenza stessa dell’umanità» (Giorgia Rovere, libriealtroinliberta.com, 16 agosto 2019)
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