Ausilio Bertoli, Veneti in controluce

Veneti in controluce
Pagine: 128
Isbn: 9788898605842
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 27 settembre 2018
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«La vita è un grande spettacolo, l’importante è saperlo osservare»


Veneti laboriosi, determinati, creativi, a volte ipocriti, ottusi o trasgressivi. Una molteplicità di protagonisti, un unico filo conduttore: l’anima veneta vista “in controluce”. I pregi e i difetti di un popolo raccontato con affettuoso distacco da uno di loro.
Sullo sfondo della pianura, delle balle di fieno, dei colli, della goliardia padovana e delle campagne vicentine, diciotto brevi scorci di vita che mostrano come sia cambiata questa terra negli ultimi decenni, e che fanno emergere quelle contraddizioni – una per tutte: la nostalgia del passato contadino contrapposta alla smania arrogante della modernità – che lasciano trasparire i tratti somatici della sua gente.
Un’antologia fedele, che descrive un popolo nella sua concretezza, ripercorrendone i luoghi e accarezzandone gli aspetti caratteristici così da farne una fotografia autentica.

Il libro ha vinto il premio di merito per la narrativa edita al concorso letterario internazionale Montefiore 2019, promosso dall'Associazione culturale Pegasus Cattolica
 Ausilio Bertoli
Giuseppe Ausilio Bertoli è sociologo della comunicazione, saggista e pubblicista. Vive nel vicentino, dov’è nato, e a Padova. Fra le sue pubblicazioni più recenti segnaliamo il romanzo L’amore altro. Un’odissea nel Kosovo (Besa, 2009), il reportage narrativo Rosso Africa (Mimesis, 2011), e i romanzi L’istinto primo (Italic, 2014) e Un mondo da buttare (Italic, 2017).
Wikipedia gli dedica una pagina.

Rassegna stampa:
  • «Un mosaico sulla vita dei veneti del nuovo millennio» (anticipazione di Marina Monego, lankenauta.it, 4 giugno 2018)

  • «Ausilio Bertoli è bravo a ritrarre i “tic” del nuovo millennio, con una indubbia capacità introspettiva e uno spirito di osservazione profondo» (Andrea Lazzari, letteratitudine, 20 settembre 2018)

  • «Ostinati, cinici e malinconici sono i Veneti in controluce» (Andrea Lazzari, «Il Giornale di Vicenza», 26 settembre 2018)


  • «Stanchi e disillusi, affannati e insicuri...» («Il Mattino», 27 settembre 2018)


  • «Un Veneto fatto di luci e ombre, di contrasti e di problemi: immigrazione, intolleranza, sicurezza, microcriminalità e contrasti generazionali...» (lacittadipadova.it, 25 settembre 2018)

  • «Il Veneto dei diseredati, delle lucciole, dei sognatori da terno al lotto» (veniceonair.com, 27 settembre 2018)

  • «Osservati in controluce, i veneti si rivelano in tutte le loro peculiarità e in tutte le loro debolezze» (Zuleika Martinello, Leggere a colori, 27 settembre 2018)

  • «Poliziotti e donne col chador, studenti e vecchi in bici, ragazzotti tatuati in canottiera, preti di campagna e osti ruffiani: tutti sembrano affacciati alle finestre di una casona di campagna del primo dopoguerra» (Roberto Brumat, «Il Popolo Veneto», 2 ottobre 2018)

  • «La capacità tipica di Bertoli di affrontare il mondo veneto contemporaneo, pieno di fabbriche e di nuove realtà imprenditoriali, ma in profonda crisi identitaria» (Valentina Villan, lucidamente.com, 7 ottobre 2018)

  • «C’è un duplice sguardo nella scrittura di Bertoli; uno rivolto al futuro e uno rivolto al passato, due sguardi legati a un presente transitorio e ricco di contraddizioni...» (Sara Prian, «La voce di Venezia», 8 ottobre 2018)

  • «Personaggi ordinari rappresentati con profondo spirito di osservazione» (Ivonne Rossomando, SulRomanzo.it, 9 ottobre 2018)

  • «Veneti in controluce in diciotto racconti» (Federica Cappellato, «Il Gazzettino», 10 ottobre 2018)


  • «18 racconti di personaggi senza troppo "chiasso"» (Italo Francesco Baldo, «Vicenza Più», 12 ottobre 2018)

  • «Veneti in controluce nel nuovo libro di Ausilio Bertoli» («Vicenza Report», 16 ottobre 2018)

  • «Se vogliono saltare un fosso, ci proveranno; poco importa se la distanza da coprire è diventata proibitiva col passare degli anni. Se vogliono ballare da ubriachi, balleranno anche a rischio di cadere e di farsi prendere in giro...» (intervista all'autore, «La domenica di Vicenza», 19 ottobre 2018)

  • «Vizi e virtù per raccontare la provincia» («Il Resto del Carlino», 21 ottobre 2018)


  • «Un libro ne spiega l'indole e l'anima» («Cronaca del Veneto», 26 ottobre 2018)


  • «Diciotto episodi per descrivere la gente di una regione con mille contraddizioni» (Alessandro Valenti, «La Tribuna», 31 ottobre 2018)


  • «Racconti che parlano della nostra contemporaneità, descritti con uno stile narrativo fresco e leggero» (labottegadeilibri.it, 16 novembre 2018)


  • «Una lettura scorrevole, con rimandi ad ambienti e situazioni familiari all'esperienza di molti» («La Voce dei Berici», 18 novembre 2018)


  • «In queste pagine vive, soffre e spera un microcosmo popolato da gente che campa stritolata dalle proprie incongruenze e da quelle imposte dal mondo che cambia» (Anna Renda, «Il Gazzettino», 26 novembre 2018)


  • «Scritti con uno stile pulito, diretto e senza troppi fronzoli. Uno spaccato della realtà odierna, spesso in contrapposizione con un passato più autentico ma ormai lontano» (Raffaella Romano, mangialibri.com, 30 novembre 2018)


  • «La forza di volontà dei veneti di non lasciarsi andare o intimorire né dall’età che avanza, né dai vicini molesti, né da una morte improvvisa o da ragazzini troppo esuberanti» (Cinzia Ceriani, liberovolo.it, 5 dicembre 2018)


  • «Un inno d’amore per il Veneto che fu e che tutt’ora è» (Rovigo in diretta.it, 6 dicembre 2018)


  • «Coltivavo da tempo l'idea di scrivere un libro che raffigurasse l'anima della gente veneta comune» (Giorgia Brandolese, «Il Resto del Carlino», 9 dicembre 2018)


  • «i sentimenti, le emozioni, i pensieri, ossia l’animo delle genti venete in questo periodo di grandi trasformazioni economiche e culturali» (Bellunopress.it, 10 dicembre 2018)


  • «La nostra anima» («La Voce di Rovigo», 14 dicembre 2018)


  • «Diciotto storie, una sola anima» (Cristina Papini, gallinepadovane.it, 18 dicembre 2018)


  • «Uno stile fluido, a tratti ricercato» (Tonia Zito, connessioni letterarie, 21 dicembre 2018)


  • «In copertina una summa della nostra regione» («L'Arena», 28 dicembre 2018)


  • «Un'indagine sui Veneti di oggi e le sfide della società in cambiamento» («Il Nuovo Basso Padovano», dicembre 2018)


  • «Laboriosi o trasgressivi» («La Nuova», 8 gennaio 2019)


  • «Uno sguardo nostalgico al passato, ma anche uno speranzoso al futuro» (Loredana Cilento, Mille splendidi libri, 8 gennaio 2019)


  • «Diciotto brevi scorci di vita di una regione in rapido mutamento» (Paolo Marcolin, «Il Piccolo», 9 gennaio 2019)


  • «Squarci dolcemente spietati di umanità in una società che si trasforma» (Paolo Coltro, Veneto Vox, 26 gennaio 2019)

  • «Una sorta di identikit della persona veneta di oggi» («Gente Veneta», febbraio 2019)


  • «Il messaggio che pulsa, in fondo, è quello di speranza nel vivere il futuro non dimenticando il passato» («Il Resto del Carlino, edizione di Ferrara», 3 febbraio 2019)


  • «Il veneto è intelligente e dovunque vada porta con sé la sua creatività» («Il basso vicentino», febbraio 2019)


  • «Descrive con una prosa sobria, elegante e intensa i vizi e le virtù di un popolo alla ricerca di valori nuovi» (recensione e intervista di Laura Bassutti, Parliamo di libri.net, 7 marzo 2019)

  • «La saudade veneta che appare controluce quando il buio cala e la luna o i lampioni illuminano i profili delle cose: in queste condizioni è possibile svelare sfumature inedite» (Alberto Carollo, Lankenauta.it, 15 marzo 2019)

  • «Una pennellata su un mondo passato troppo in fretta dalla campagna all'industrializzazione» (Romina Gobbo, «L'immaginazione», marzo 2019)


  • «Bertoli descrive la comunità con brillantezza e lessico originale e vario: da leggere. Interessante, riuscito, piacevole» (Gabriele Ottaviani, convenzionali.wordpress.com, 21 maggio 2019)

  • «Sono convinto che negli atteggiamenti, nei pensieri, nei gesti di tutti i giorni trapelino le caratteristiche profonde di un popolo» (Gabriele Ottaviani intervista Ausilio Bertoli su convenzionali.wordpress.com, 5 giugno 2019)


  • Il diploma del premio "De finibus terrae" (Lecce, luglio 2019)

  • «E’ bravo Ausilio Bertoli a dipingere le atmosfere, accompagnando chi legge fino al finale» (Dianora Tinti, dianoratinti.it, 30 agosto 2019)



  • Il diploma di merito del premio organizzato dall'Accademia Internazionale il Convivio (Giardini Naxos, ottobre 2019)



    Il diploma d'onore del premio internazionale Michelangelo Buonarroti (novembre 2019)



    L'attestato di finalista al premio letterario Caffè delle Arti (luglio 2020)


  • «Il passato è un’ombra che tinge di malinconia i personaggi che affollano le storie» (Sara Maria Serafini, "A girl smelling books", 27 novembre 2021)


  • «È il Veneto di oggi che Parise intuì in filigrana, con una disarmante profezia, già trent’anni fa» (Gianni Giolo, 25 e 26 gennaio 2022)