Iacopo Gardelli, L’Alsìr
Romanzo balneare
Radio e Tv
Pagine: 220
Isbn: 9788832207446
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 24 marzo 2023
Leggi come inizia
Isbn: 9788832207446
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 24 marzo 2023
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«In spiaggia è impossibile perdersi: ci si perde in pineta, si scompare nel mare, ma in spiaggia si vede sempre tutto, la spiaggia è un posto dove ci si vede».
L’Alsìr è uno stabilimento balneare della riviera romagnola. È qui che, a partire dagli anni Novanta, due famiglie di diversa estrazione sociale si ritrovano vicine d’ombrellone: da una parte i Montanari, romagnoli di origine proletaria, dall’altra i Malagola, benestanti milanesi.Un’estate dopo l’altra, in un arco temporale lungo vent’anni, il romanzo segue il mutare degli equilibri fra le due famiglie e i contemporanei cambiamenti politici e sociali del nostro paese.
In una lingua inedita e meticcia, L’Alsìr racconta una riviera romagnola lontana dal vitalismo stereotipato in cui spesso è descritta e un’Italia ormai avviata al fallimento politico ed economico, sempre più disorientata e accartocciata su se stessa.
Uno spaesamento simile a quello dei giovani protagonisti, Guido, Elena e Alessandro, alle prese col passaggio fra adolescenza e età adulta. Sono la metafora di un’intera generazione, quelli nati nei primi anni Novanta, in bilico fra due secoli, e perciò destinati a crescere in una terra di nessuno.
(Copertina di Stefano Bonazzi)
Iacopo Gardelli
«Grazie alle sue varie passioni intellettuali e sentimentali Gardelli sa cogliere bene e con molta umanità le differenze di ceto, e quindi di aspirazioni, inibizioni, vergogne. (...) C'è insomma un buon amalgama, in questo testo: c'è un mondo, nei suoi limiti, e c'è un ritmo. E il lettore, pagina dopo pagina, ha voglia di vedere cosa succederà in quella sospensione solare e un po' sinistra» (Matteo Marchesini)
Iacopo Gardelli è nato nel 1990 a Ravenna, dove vive e lavora. Dopo una laurea in filosofia si è dedicato alla scrittura, al teatro, al giornalismo e all’insegnamento. Collabora con quotidiani locali e riviste. Ha scritto articoli, spettacoli e monologhi teatrali. Questo è il suo primo romanzo.
Come inizia
Jorio prese le ultime comande e s’incamminò sgalembro verso il bancone del bar. Era ubriaco dalla stanchezza.
Fin dalla tarda mattinata i clienti avevano continuato a sciamare all’Alsir, e lui non si era ancora fermato un momento. I bolognesi parlavano di code chilometriche ai caselli. Arrivavano grondi di sudore, si piazzavano sotto le docce e crollavano sui primi lettini liberi; dopo qualche minuto di noia ecco che risalivano, e insistevano a chiedere caffe, granite, panini, gelati, cocomeri, birre.
Guardò giù, verso l’esercito in spiaggia. Tutti gli ombrelloni erano presi e il sole di luglio sciabolava sulla stesa dei lettini, schierati giù a riva. Sbuffò qualcosa di incomprensibile alla Vanda, sua moglie, che si era aggulpata una pezza attorno alla fronte per fermare il sudore e non sgocciare sulle tazzine dei clienti; quindi da sotto la cassa tirò fuori un foglio bianco e ci scrisse con mano tremante “Tutto esaurito”.
Da quando aveva aperto il bagno non si ricordava d’averlo mai fatto. Sentiva dentro un senso di sconfitta mentre trascinava i piedi verso il parcheggio per appenderlo all’entrata. Ma non c’era altro da fare, si diceva: continuare a quel ritmo per tutto il giorno c’era da schioppare; e il solo pensiero delle cene, con le prenotazioni che già si stavano accumulando, gli faceva venir le gambe molli.
Fin dalla tarda mattinata i clienti avevano continuato a sciamare all’Alsir, e lui non si era ancora fermato un momento. I bolognesi parlavano di code chilometriche ai caselli. Arrivavano grondi di sudore, si piazzavano sotto le docce e crollavano sui primi lettini liberi; dopo qualche minuto di noia ecco che risalivano, e insistevano a chiedere caffe, granite, panini, gelati, cocomeri, birre.
Guardò giù, verso l’esercito in spiaggia. Tutti gli ombrelloni erano presi e il sole di luglio sciabolava sulla stesa dei lettini, schierati giù a riva. Sbuffò qualcosa di incomprensibile alla Vanda, sua moglie, che si era aggulpata una pezza attorno alla fronte per fermare il sudore e non sgocciare sulle tazzine dei clienti; quindi da sotto la cassa tirò fuori un foglio bianco e ci scrisse con mano tremante “Tutto esaurito”.
Da quando aveva aperto il bagno non si ricordava d’averlo mai fatto. Sentiva dentro un senso di sconfitta mentre trascinava i piedi verso il parcheggio per appenderlo all’entrata. Ma non c’era altro da fare, si diceva: continuare a quel ritmo per tutto il giorno c’era da schioppare; e il solo pensiero delle cene, con le prenotazioni che già si stavano accumulando, gli faceva venir le gambe molli.
Rassegna stampa
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