Gianluca Morozzi, La morte a colori
Radio e Tv
Pagine: 132
Isbn: 9788832207613
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 3 novembre 2023
Leggi come inizia
Isbn: 9788832207613
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 3 novembre 2023
Leggi come iniziaFelice Venturi ha un dono. Lo ha ereditato dalla madre. Lo chiama: la morte a colori.
Toccando un moribondo gli trasmette l’illusione di un lungo, radioso futuro, una dimensione splendida in cui tutti i suoi desideri si realizzano, mentre i pochi minuti di vita che gli restano diventano anni, decenni, come nel tempo dilatato dei sogni.
Meglio una realtà breve e orribile o una lunga e appagante fantasia? Ogni volta che Felice ne ha la possibilità dispensa il suo dono, offrendo un’esistenza bella e gratificante. Di tanto in tanto appare in prima persona nell’illusione e chiede: Preferisci tornare nel tuo presente, doloroso ma reale, o vuoi restare qui ancora un po’?
E nel frattempo Felice Venturi deve vivere una vita complicata, fra una sceneggiatura da scrivere, una fidanzata che non sa nulla del suo dono, e un’affascinante sosia di Ornella Muti con la passione per i cimiteri monumentali...
Con La morte a colori Gianluca Morozzi si cimenta in una commedia romantica supernatural, commovente e inquietante allo stesso tempo.
(Copertina di Stefano Bonazzi)
Gianluca Morozzi
Gianluca Morozzi è nato nel 1971 a Bologna, dove vive. Autore prolifico e estremamente generoso, per Fernandel ha pubblicato la sfilza di titoli che trovate più sotto. Di libri ne ha pubblicati quasi altrettanti per altri editori, a partire da Blackout (Guanda, 2004) e L'era del porco (Guanda, 2005).
Anche se si considera il peggior chitarrista del mondo, suona e ha suonato in diverse cover band locali.
Wikipedia gli dedica una voce piuttosto dettagliata.
Anche se si considera il peggior chitarrista del mondo, suona e ha suonato in diverse cover band locali.
Wikipedia gli dedica una voce piuttosto dettagliata.
Come inizia
Dopo aver combattuto, dopo aver pianto e sperato, Miro Massari si era infine arreso. Ci aveva provato, riprovato, aveva lottato con tutte le sue forze, però adesso non ce la faceva più.
Aveva perso. Aveva perso, e se n’era reso conto aprendo gli occhi, quella domenica mattina.
Girando la testa sul cuscino aveva osservato il solito quadro che sempre vedeva a ogni risveglio. Era una riproduzione incorniciata della copertina del suo primo romanzo, Come gatti in amore. Stava appeso alla parete della camera da letto da sei anni, da quando Miro Massari aveva preso possesso di quell’appartamento.
Ecco: vedendolo per la duemillesima volta, o giù di lì, la sua mente ancora in parte addormentata aveva formulato un cupo pensiero: “Dove metterò il quadro quando mi butteranno fuori di casa?”
Sì, perché non avrebbe trascorso un settimo anno tra le quattro mura di via Serra, alla Bolognina, popoloso quartiere della città di Bologna. C’erano due parole molto chiare stampate sulla prima pagina di un plico nascosto in un cassetto, e quelle due parole erano pignoramento immobiliare.
Di lì a breve, quella che Miro Massari amava definire “la mia tana” sarebbe andata all’asta e sarebbe stata venduta a un prezzo stracciato.
E che fine avrebbe fatto il quadro con la copertina di Come gatti in amore?
Che fine avrebbero fatto i suoi libri?
Che fine avrebbe fatto lui?
Aveva perso. Aveva perso, e se n’era reso conto aprendo gli occhi, quella domenica mattina.
Girando la testa sul cuscino aveva osservato il solito quadro che sempre vedeva a ogni risveglio. Era una riproduzione incorniciata della copertina del suo primo romanzo, Come gatti in amore. Stava appeso alla parete della camera da letto da sei anni, da quando Miro Massari aveva preso possesso di quell’appartamento.
Ecco: vedendolo per la duemillesima volta, o giù di lì, la sua mente ancora in parte addormentata aveva formulato un cupo pensiero: “Dove metterò il quadro quando mi butteranno fuori di casa?”
Sì, perché non avrebbe trascorso un settimo anno tra le quattro mura di via Serra, alla Bolognina, popoloso quartiere della città di Bologna. C’erano due parole molto chiare stampate sulla prima pagina di un plico nascosto in un cassetto, e quelle due parole erano pignoramento immobiliare.
Di lì a breve, quella che Miro Massari amava definire “la mia tana” sarebbe andata all’asta e sarebbe stata venduta a un prezzo stracciato.
E che fine avrebbe fatto il quadro con la copertina di Come gatti in amore?
Che fine avrebbero fatto i suoi libri?
Che fine avrebbe fatto lui?
Rassegna stampa
I libri di Gianluca Morozzi pubblicati da Fernandel:
I fumetti di Gianluca Morozzi pubblicati da Fernandel:
